La vendita di integratori alimentari è in costante crescita negli ultimi anni. Conosciamo veramente la loro utilità e le corrette modalità di assunzione?
Generalmente percepiti come sicuri perché “naturali”, gli integratori sono di ormai quotidiano utilizzo, spesso senza prescrizione da parte di professionisti. Quali sono i rischi per la salute dell’auto-medicamento con integratori alimentari?
La normativa di settore (Direttiva 2002/46/CE, attuata con il decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169) definisce gli integratori alimentari come: “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”.
Come dice la parola stessa “integratore” è una sostanza che “integra” la dieta, ovvero sopperisce a qualcosa che manca. Viviamo in una società in cui è più frequente l’eccesso di cibo piuttosto che la sua carenza, eppure la richiesta di benessere da parte dei consumatori spinge verso un uso crescente degli integratori alimentari, che oggi coinvolge circa la metà della popolazione italiana.
Come indicato dal Ministero della Salute, gli integratori alimentari possono contribuire al benessere ottimizzando lo stato o favorendo la normalità delle funzioni dell’organismo con l’apporto di nutrienti o altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico. Sono dunque ideati e proposti per favorire il regolare svolgimento delle funzioni dell’organismo senza alcuna finalità di cura. L’impiego di tali prodotti deve avvenire in modo consapevole e informato sulla loro funzione e le loro proprietà per risultare sicuro e utile sul piano fisiologico, senza entrare in contrasto con la salvaguardia di abitudini alimentari e comportamenti corretti nell’ambito di un sano stile di vita.
Sull’etichetta di qualsiasi integratore il consumatore viene avvisato di non considerare il prodotto come sostituto di una dieta varia ed equilibrata, perché questa deve prescindere l’uso dell’integratore stesso, in quanto fornisce in genere tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno. Uno stile di vita sano e attivo è fondamentale per tutelare e promuovere le condizioni di salute e benessere.
Molto spesso invece l’integratore viene utilizzato per “compensare” comportamenti alimentari scorretti o uno stile di vita lontano dal principio di salute e benessere. Non di rado accade che siano personal trainer, erboristi, farmacisti o altre figure professionali a consigliare l’uso di integratori, dando per assodato il fatto che il soggetto non abbia la possibilità/capacità di modificare in alcun modo lo stile di vita e la sua alimentazione.
Trattandosi di prodotti che non richiedono la prescrizione medica difficilmente viene richiesto preventivamente il parere del medico o di un professionista della nutrizione. Come si può stabilire cosa e quanto integrare l’alimentazione, se non si ha un quadro del proprio stato nutrizionale? L’integratore viene solitamente venduto in quanto tale, con una posologia consigliata, senza elenco degli effetti collaterali, con l’idea che essendo qualcosa di naturale non dovrebbe nuocere alla salute, bensì migliorarla. Tuttavia non sempre ci si interroga sul dosaggio (che spesso viene aumentato, credendo che l’effetto sia ancora migliore), sulle possibilità di interazione tra più integratori/farmaci assunti in associazione oppure sull’effetto di un consumo prolungato.
Il consumo di integratori è particolarmente diffuso nel mondo sportivo, benché la letteratura scientifica non riporti dati certi sulle loro funzioni ed i loro effetti. Ormai tutte le linee guida hanno appurato e confermato che con una dieta varia ed equilibrata, bilanciata dal punto di vista nutrizionale in funzione al dispendio energetico complessivo, in linea generale è facile soddisfare le esigenze nutrizionali dell’organismo. L’eventuale impiego di integratori alimentari deve tener conto del tipo di attività svolta, delle effettive esigenze individuali e delle indicazioni riportate in etichetta. L’assunzione di integratori a dosi superiori a quelle consigliate, che squilibrino in eccesso l’apporto dietetico di nutrienti e di altre sostanze fisiologicamente attive, è irrazionale e può comportare conseguenze svantaggiose sulla condizione fisica, sul rendimento e, se prolungata, anche sulla tua salute. Per esempio l’eccesso di proteine e amminoacidi, tipico dell’ambiente sportivo è legato alla convinzione che un maggior coinvolgimento muscolare imponga un aumentato fabbisogno proteico. Tuttavia se in un soggetto adulto normalmente attivo l’attuale raccomandazione proteica è di 0,8 g / kg peso corporeo, per un atleta i dati attuali suggeriscono che l’apporto proteico necessario rientri in un range da 1,2 a 2,0 g / kg / die. Tale quota è facilmente raggiungibile anche solo attraverso il consumo di alimenti proteici naturali.
Purtroppo a livello mediatico e commerciale gli integratori sono pubblicizzati in modo tale da allettare il consumatore per le proprietà e i notevoli effetti positivi, spesso “miracolosi”. Anche delle semplici vitamine o i tanto acclamati sali minerali, se assunti in modo incontrollato possono portare al sovradosaggio. Per esempio troppa vitamina C può interferire con la capacità fisiologica dell’organismo di assorbire il ferro e il rame, troppo fosforo inibisce l’assorbimento del calcio, integrare il calcio senza appurare il livello di vitamina D può essere inutile, l’eccesso di vitamine liposolubili come le vitamine A, D, K può portare a raggiungere preoccupanti livelli di tossicità, difficili da smaltire velocemente.
Il fatto che un prodotto sia naturale non significa necessariamente che sia sicuro. Per esempio, i supplementi naturali di origine botanica, come aglio, zenzero, garcinia, echinacea, ginko biloba, e altri, provengono appunto dalle piante, ma queste contengono molte sostanze biologicamente attive, dunque da considerare secondo la posologia corretta. Un integratore di origine botanica può derivare da diverse parti della pianta (radice, fiore, foglia, polline, succo, ecc), dunque, a seconda del metodo di estrazione e di titolazione, integratori simili possono avere qualità, efficacia e potenziali effetti collaterali diversi. Anche per questo motivo l’acquisto online di integratori e supplementi dovrebbe sempre essere attento e consapevole.
Le false promesse e le aspettative miracolistiche nei confronti degli integratori, unite alla facile reperibilità degli stessi, pongono il consumatore in una posizione sensibile. Sono lo stile di vita e la corretta alimentazione i capisaldi della salute e del benessere. Per perdere peso, per migliorare la composizione corporea, per ottimizzare la performance sportiva o semplicemente per “stare bene” bisogna concentrarsi sull’alimentazione, sull’attività fisica e l’allenamento, sulla qualità del riposo e del recupero, sull’equilibrio psico-emotivo. Un’adeguata e diffusa educazione alimentare potrebbe aiutare una migliore gestione dell’uso, dell’abuso o dell’errato uso degli integratori alimentari, diminuendo l’effetto della spinta commerciale sul consumo di questi prodotti.
Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità: L’ALIMENTAZIONE NELLA PRATICA MOTORIA E SPORTIVA http://old.iss.it/binary/dopi/cont/Libretto_Alimentazione.pdf
US Food and Drug Administration, Center for Food Safety and Applied Nutrition. Dietary Supplement Current Good Manufacturing Practices (CGMPs) and Interim Final Rule (IFR) Facts. June 22, 2007. Accessed at www.fda.gov/food/guidanceregulation/cgmp/ucm110858.htm on March 23, 2015.
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