Il sovrappeso e l’obesità sono la forma di malnutrizione più diffusa nei paesi industrializzati e sono in continuo e preoccupante aumento. Per la prevenzione e la cura di queste patologie è indispensabile modificare il proprio stile di vita attraverso: corretta educazione alimentare, attività fisica e movimento, buon equilibrio e consapevolezza.
Quali sono le principali cause di questo fenomeno?
L’alimentazione ha subito uno stravolgimento incredibile nell’ultimo secolo. Nel nostro passato, all’atto di cucinare è sempre stato attribuito il significato di tradizione: “pentola” significa ambiente domestico, “coperchio” significa protezione. La cultura del cibo ha sempre unito intrinsecamente il valore nutrizionale, il ruolo di terapia o prevenzione della salute e l’importanza del gusto. Oggi non passiamo più tempo in cucina, anzi, il tempo è proprio l’ingrediente che manca nelle ricette e nella vita. Tuttavia in cucina il fattore tempo è fondamentale. Ecco perché cerchiamo le scorciatoie, delegando ad altri il compito di preparare, ad altri che lo fanno per lavoro.
Per questo motivo, dopo le guerre mondiali, l’industria alimentare, nel tentativo di trovare un modo per entrare nelle case, ha fatto leva su questo importante cambiamento culturale, inventando e reinventando tanti modi per sostituirsi a chi cucinava. Sono nati così i primi cibi lavorati e lo scatolame. Ma poi per ragioni commerciali questa tendenza ha preso sempre più piede. L’industria alimentare ha sviluppato tramite la pubblicità l’idea che la vita in casa regnassero panico, frenesia e difficoltà, bombardando letteralmente la gente con il messaggio che i cibi pronti, precotti, confezionati o già lavorati servissero per alleggerire le donne e le famiglie, scaricandole dal peso e dalla responsabilità di cucinare ed occuparsi della casa.
Per mantenere i costi bassissimi e competitivi, le strategie commerciali prevedono di procurare ingredienti semplici a bassissimo costo (mono- di- gliceridi degli acidi grassi, glucosio, sciroppi, sale) e combinarli per creare cibi confezionati. Questi ingredienti semplici possono essere acquistati in grandissime quantità, abbattendo quindi i costi, possono essere utilizzati in combinazioni diverse per molti prodotti finali differenti, riducono i costi di approvvigionamento e lavorazione rispetto alle materie prime naturali deteriorabili e stagionali. Inoltre, tali ingredienti sfruttano i recettori della dopamina (e quindi della fame) e danno forti picchi glicemici, ai quali segue un’ulteriore richiesta di zucchero e la ricerca di altro cibo.
Le etichette dei prodotti sono la prova che gli alimenti veri e propri sono sempre meno presenti nei cibi pronti che compriamo. Dalle pubblicità capiamo che le industrie cercano di proporre lo stesso gusto dei piatti tradizionali, ma con ingredienti industriali; non sempre ci rendiamo conto che dietro ad ogni cibo pronto c’è moltissima ricerca industriale, pubblicitaria e di marketing. Una volta cambiata la sensibilità delle papille gustative diventa difficile cambiare le abitudini e le preferenze; senza contare che si trovano cibi pronti, comodi, molto appetibili, a bassissimo costo. Quando scegliamo un cibo grazie alla sua pubblicità capiamo che vista e gusto non dialogano allo stesso modo: a livello gustativo si sente che stimola i recettori del gusto, ma in bocca il sapore non ha persistenza, a livello visivo si capisce che al di là della confezione quel cibo è ben lontano dalle aspettative.
Quali sono le conseguenze?
Il sovrappeso porta con sé numerose complicanze. La maggior parte di queste non si verifica immediatamente e perciò si può sottovalutare l’entità del rischio per la salute. Le complicanze possono riguardare uno o più aspetti della salute, e coinvolgere vari organi e apparati:
- apparato digerente: difficoltà digestive, gonfiore addominale, reflusso, gastrite, colon irritabile, calcolosi della colecisti, tumori del tratto gastrointestinale
- apparato cardiovascolare: aumentato rischio di infarti e ictus ed altri eventi cardiovascolari, ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia
- apparto respiratorio: dispnea, sindrome delle apnee notturne
- apparato locomotorio: peggioramento del rapporto peso-potenza, affaticamento precoce, difficoltà nello svolgimento di attività motorie semplici, sovraccarico e dolori articolari, ridotta mobilità articolare
In genere, per quanto possa essere sofferto dal punto di vista estetico, avere qualche chilo di troppo non costituisce una spinta motivazionale sufficiente a cambiare registro velocemente. Ci si preoccupa solo alla comparsa dei primi sintomi, quando può essere già peggiorata la qualità della vita e correre ai ripari può richiedere ancora più impegno e tanti sacrifici.
Come si può agire per risolvere il problema?
È chiaro che, se abbiamo le cose già pronte, perdiamo il contatto con il senso di fame e sazietà, motivo per cui avere tutto pronto e non dover cucinare è direttamente proporzionale al sovrappeso e all’obesità. Se invece dovessimo cucinarlo, sicuramente ci domanderemmo quanto prepararne e se realmente ne abbiamo bisogno. La prima regola per dimagrire è preparare il cibo con le proprie mani e partendo da ingredienti grezzi, naturali, semplici e gustosi.
Chi cucina ha un rapporto diverso con il mondo: capisce che il cibo proviene dalla natura e non dall’industria, sa che cucinando si prende cura di chi ama e di chi gli sta intorno, sa che dà piacere a sé stesso e a chi mangia con lui.
La seconda regola per tornare in forma è una corretta educazione alimentare, che significa saper scegliere i cibi adatti, fare i giusti abbinamenti, costruire i pasti e suddividere nutrienti e calorie in modo coerente alla propria spesa energetica.
L’attività fisica è il terzo importante passo per garantire non solo il raggiungimento dei risultati, ma anche il loro mantenimento a lungo termine. Restare fermi, produce un senso di affaticamento molto rapido dopo il minimo sforzo, il muscolo o l’articolazione non rispondono, si infiammano, danno dolore e così cresce la tendenza a muoversi sempre meno. Inizialmente si ottengono ottimi effetti anche solo riducendo i tempi trascorsi di fronte alla televisione, al cellulare, al computer. Tuttavia, un’attività programmata e ad intensità e frequenza gradualmente crescenti, portano ad un benessere via via maggiore.
Come prevenire il sovrappeso?
La prevenzione si basa sulla riduzione della sedentarietà, la promozione di una vita attiva e una alimentazione equilibrata. È tanto importante per un adulto, ma a maggior ragione per un bambino.
Attività fisica ed alimentazione sono le componenti sulle quali possiamo agire per ridurre tutti i rischi correlati al sovrappeso e all’obesità. Sono due facce di una stessa medaglia e sono l’una per l’altra indispensabili e insostituibili. Il movimento stimola la crescita e il mantenimento del tono muscolare, favorisce un buon metabolismo dei nutrienti, regola l’appetito, produce ormoni del benessere, riduce l’accumulo di adipe. La corretta alimentazione permette di avere energie e forza per affrontare la giornata, sostiene la massa muscolare, garantisce protezione verso l’ossidazione cellulare, stimola il metabolismo.
Vedi anche https://www.giorgiabiano.it/sovrappeso-consigli-pratici/