Gonfiore addominale, pesantezza, difficoltà nel dimagrire, mal digestione, dev’essere colpa delle intolleranze alimentari. Come possiamo individuarle e gestirle veramente, secondo un criterio oggettivo ed efficace?
Spesso ci sono abitudini alimentari cronicamente sbagliate, piccoli errori, apparentemente innocui, ma che a lungo andare ci possono infastidire. Invece capita che sia attribuita la responsabilità del sovrappeso e obesità o disturbi gastrici, come gonfiore addominale e scarsa digeribilità a possibili intolleranze alimentari.
Prima di pensare al peggio, dando la colpa al glutine, al lievito, ai latticini o altro, sarebbe meglio valutare la qualità della propria alimentazione ponendosi alcune semplici domande:
- mangio molto velocemente, facendo grandi bocconi e masticando poco e male?
- ascolto gli stimoli naturali della fame e della sazietà? o in alcuni momenti mi dimentico del cibo per poi ricordarmene in preda ad un attacco d fame incontrollata?
- faccio pasti equilibrati e ben distribuiti durante la giornata, a partire dalla prima colazione?
- introduco adeguate porzioni di alimenti genuini, ricchi in nutrienti benefici e sostanze positive per la salute?
- mangio in modo vario, rispettando la stagionalità dei cibi e scegliendo sempre la qualità?
- bevo abbastanza acqua?
- pratico esercizio fisico strutturato o anche solo semplice movimento così da garantirmi uno stile di vita attivo?
Se l’alimentazione è equilibrata, è più difficile imbattersi nei sintomi sopraelencati. Il primo step è capire se il nostro stile di vita è sano e punta al benessere! Se poi invece ci rendiamo conto che qualcosa non va, dobbiamo ricercare la diagnosi attraverso personale qualificato e test scientificamente provati.
Spesso la diagnosi viene ricercata attraverso test non validati, proposti frequentemente da personale non ascrivibile all’ambito sanitario. Le conseguenze di diete di esclusione di alimenti, non necessarie, possono determinare carenze nutrizionali anche gravi negli adulti e soprattutto nei bambini durante la crescita.
Per questo motivo le maggiori Società Scientifiche che si occupano del problema, della Federazione dell’Ordine dei Medici e del Ministero della Salute hanno proposto un decalogo di semplici regole per stimolare l’attenzione della popolazione, e per evitare di incorrere in errore di false diagnosi.