Cosa significa “sano”?

“Senza zuccheri aggiunti!”, “Arricchito con vitamine!”, “Adatto all’alimentazione del tuo bambino”: muovendosi tra le corsie del supermercato o ascoltando le pubblicità in TV non si possono evitare gli slogan sulle confezioni di molti prodotti, compresi quelli per l’infanzia. Ma cosa significa “sano”?

In alcuni casi si sottolinea l’assenza di qualcosa, in altri l’aggiunta di un ingrediente presentato come importante e salutare. Sono molti i genitori che, per ragioni di tempo, scelgono di usare alimenti industriali pronti; una scelta spesso criticata da chi sostiene  una maggiore salubrità dei cibi preparati in casa. Come dovremmo comportarci?

Tre cose importanti da sapere

  1. La crescente attenzione dei consumatori alla composizione degli alimenti industriali per l’infanzia ha indotto molte aziende a proporre formulazioni più salutari, ma gli alimenti sbilanciati (ricchissimi di zuccheri, grassi, sale) sono ancora molto diffusi: il consiglio è di fare sempre attenzione alle etichette e alle tabelle nutrizionali.

  2. Il nostro organismo ha bisogno di diversi nutrienti provenienti da cibi diversi ed è quindi indispensabile prestare attenzione alla composizione e alla varietà: non è detto che i cibi preparati in casa siano “più sani” di quelli industriali!
  3. I bambini hanno una naturale predisposizione verso il cibo dolce, che è proprio ciò su cui fanno leva le industrie alimentari: la combinazione di grassi e zuccheri, però, induce una forte dipendenza e può far insorgere abitudini scorrette che favoriscono l’obesità.

Come valutare allora se un cibo è adatto? Cosa significa “sano”?

La regola più importante per conoscere veramente la qualità di un alimento del supermercato è fare attenzione all’ordine degli ingredienti di un prodotto. Gli ingredienti sono indicati per ordine decrescente di quantità; il primo dell’elenco è più abbondante del secondo e così via.

Infatti quando cerchiamo di valutare se un alimento faccia “bene” o “male” non è così fondamentale leggere la tabella dei valori nutrizionali (Carboidrati:…Zuccheri:… Grassi:.. ). Se prendiamo per esempio un succo di frutta, nella tabella dei valori nutrizionali troveremo solo ed esclusivamente zuccheri. Ma non è specificato se si tratti degli zuccheri della frutta (sani!) o se siano zuccheri aggiunti come saccarosio, sciroppi o altro (meno sani!).

E’ molto più prezioso per noi lettori l’elenco degli ingredienti.

Quando compriamo un succo di frutta per il nostro bambino dovremmo sempre leggere “Ingredienti: frutta”. Niente altro!!! Diffidiamo di quando si leggono elenchi ingredienti lunghissimi. Un biscotto dovrebbe avere solo farina, olio o burro, zucchero, e poco altro (al massimo 4-5 ingredienti). 

Le strategie per confonderci le idee

Proprio perché gli ingredienti devono rispettare un certo ordine le aziende si sono spesso inventate dei trucchetti per portarci fuori strada.

  • Talvolta sono indicati diversi tipi di zucchero (saccarosio, fruttosio, sciroppo di cereali, sciroppo di grano, zucchero di canna non raffinato, destrosio e altri zuccheri) in modo che la quantità di zucchero non compaia tra le prime posizioni dell’elenco. 
  • Altre volte la lista degli ingredienti viene gonfiata con prodotti “salutari” (bacche, erbe, super-cibi), ma che sono presenti in quantità irrilevanti e la cui somministrazione non produce reali effetti sulla salute. Per esaltarne la qualità spesso i taralli sono venduti come “taralli all’olio extravergine di oliva”: hanno certamente quest’olio tra gli ingredienti, ma magari hanno anche un po’ di grasso di palma, un po’ di olio di girasole, o altro, che fanno in modo che l’olio extravergine sia presente in minime quantità.
  • Molto spesso capita inoltre che ci siano ingredienti con nomi indecifrabili, più simili ad una formula chimica, che ad un cibo. Ovviamente non è sempre così facile interpretare di che cosa si tratti: può essere l’acido ascorbico, cioè la vitamina C, quindi qualcosa di genuino, oppure un conservante E250, ovvero il nitrito di sodio, una sostanza che serve a prevenire la formazione del clostridium botulinum, ma che allo stesso tempo può essere cancerogena.
  • Un altro escamotage consiste nel creare elenchi ingredienti infiniti, lunghissimi, che tra le parentesi tonde, quadre e graffe, ci fanno perdere dopo due righe. Se compriamo una barretta di cereali non possono esserci 20 righe di elenco ingredienti

Conclusioni: cosa significa “sano”?

Dedicare il giusto tempo e la dovuta attenzione alla selezione dei cibi ci permette di fare una spesa sana, coerente, genuina. Ciò che mangiamo determina la nostra salute e il nostro benessere. Fare una spesa consapevole è un atto di amore, responsabilità e cura per noi stessi, ancora di più se cresciamo dei bambini. Anche attraverso la spesa e la dieta svolgiamo il nostro compito di educarli come persone a loro volta informate e consapevoli.